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Mittente |
Rinaldi Cesare |
Destinatario |
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Data |
10/1/1618 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Confesso, quanto mi dice Vostra Signoria che nel mio |
Contenuto e note |
L'amico lamenta l'assenza di lettere di "negotio" nel volume di Rinaldi ['Lettere', Venezia, Baglioni, 1617]. Rinaldi spiega che, non essendo impegnato a corte, non dovendo trattare cause e gestire una casa, si applica solo ai suoi studi e scrive solo agli amici con cui discorre di "piacevolezze". L'unica "lite" che ha, riguarda il tempo che passa e che ogni dodici mesi gli aggiunge un anno: se l'amico conosce qualcuno in grado di difenderlo in questa causa, si faccia avanti così che finalmente possa scrivere lettere di "negotio", altrimenti accetti questa mancanza. |
Fonte o bibliografia |
Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, eredi di Cochi, 1624, vol. 2, p. 233 [Il link del documento rimanda alla precedente edizione (Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, Cochi, 1620), la più recente disponibile in rete] |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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