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Mittente |
Rinaldi Cesare |
Destinatario |
Ridolfi Antonio |
Data |
21/3/1620 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Ch'io scriva concetti allegri, quand'io son travagliato |
Contenuto e note |
I suoi travagli gli impediscono di scrivere qualcosa in onore delle nozze di Filippo Musotto e Giulia Ruini [di lei dà notizia Pellegrino Antonio Orlandi in 'Notizie degli scrittori bolognesi e dell'opere loro stampate e manoscritte raccolte da fr. Pellegrino Antonio Orlandi' (Bologna, Pisarri, 1714, p. 178), il cui profilo è ripreso anche da Giovanni Fantuzzi, 'Notizie degli scrittori bolognesi' (Bologna, stamperia di San Tommaso d'Aquino, 1781-1794, vol. VII, p. 241)]: se la morte non gli togliesse i suoi piaceri, sarebbe lieto di ridere con Amore e cantare con Imeneo. Chiede dunque che Ridolfi canti anche per lui [Antonio Ridolfi curò una raccolta di poesie per i suddetti sposi, 'Applausi poetici nelle nozze degli Ill.mi Ss.ri Filippo Musotti e Giulia Ruini' (Bologna, Cochi, 1620). Nella medesima occasione, Girolamo Preti compose un epitalamio, 'L'Amore Celeste' (secondo Fantuzzi, edito a Bologna da Ferroni nel 1629 e presente anche nelle sue 'Rime'), mentre Pietro Papotti curò un'altra raccolta 'Nelle nozze degli ill.mi ss.ri Filippo Musotti e Giulia Ruini' (Bologna, Cochi, 1620)]. |
Fonte o bibliografia |
Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, eredi di Cochi, 1624, vol. 2, p. 86 [Il link del documento rimanda alla precedente edizione (Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, Cochi, 1620), la più recente disponibile in rete] |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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