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Mittente |
Rinaldi Cesare |
Destinatario |
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Data |
23/4/1620 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Né mi piacque, che Vostra Signoria mutasse Padrone |
Contenuto e note |
Rinaldi non era d'accordo con la scelta del suo corrispondente di lasciare il servizio del suo signore, ma non ha detto nulla perché sapeva che il servizio nella nuova corte sarebbe durato poco. Infatti suo padre, ormai infermo, lo ha richiamato a casa per governarla al posto suo, imponendogli inoltre di sposarsi. Lo invita a rimettersi alla decisione del padre, obbedendo al dovere, e loda la promessa sposa in quanto nobile, ricca e bella, ma soprattutto figlia del conte Paolo Emilio [?]. |
Fonte o bibliografia |
Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, eredi di Cochi, 1624, vol. 2, pp. 58-59 [Il link del documento rimanda alla precedente edizione (Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, Cochi, 1620), la più recente disponibile in rete] |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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