Mittente Passerini Pietro Francesco Destinatario Aprosio Angelico
Data 20/6/1672 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Parma Luogo di arrivo
Incipit Ricevo con mia grandissima consolatione
Contenuto e note Accusa ricevuta di lettera da Aprosio del 25 maggio [1672]. Si compiace per lo “accrescimento della bella Aprosiana, e stampa della prima parte della medesima [Angelico Aprosio, 'La Biblioteca Aprosiana', Bologna, Manolessi, 1673]”. Come Aprosio gli ha chiesto di fare, incontrerà padre Agostino Gasti e gli presterà il suo aiuto. Sottolinea di avere “gran gusto” sapendo il suo ritratto vicino a quello del Ventimiglia; solo gli spiace che sia stato collocato sopra, e non sotto quello del suo corrispondente, perché non è giusto, nemmeno in casa propria, che il padrone stia sotto a un suo servitore. Paolo Malaraggia è ora Paolo Passerini, perché “colle dovute auttorità e solennità” egli l’ha fatto suo “legittimo figlio per arrogatione”. Conseguentemente, cioè in quanto figlio di Passerini, Malaraggia è stato anche accolto nel Collegio dei Dottori e Giudici di Piacenza, dove peraltro Passerini riveste la carica di priore per l’anno in corso. Affinché gli garantisca una discendenza, Passerini gli ha anche “dato moglie, dalla quale di giorno in giorno s’apetta un maschio” o una femmina. Sono diciassette anni che egli tratta quel giovane come un figlio, ed egli lo rispetta come un padre, e dunque si sentiva quasi moralmente obbligato “ad effettivamente costituirlo [suo] figlio legitimo, già che naturale non poteva essere, et il suo padre naturale poco prima era morto”. Saluta anche da parte del [Malaraggia].
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.24, nr. 100
Compilatore Ceriotti Luca
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