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Mittente |
Passerini Pietro Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
8/11/1666 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Parma |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Non dubiti già mai Vostra Paternità reverendissima d’apportarmi altro che consolatione |
Contenuto e note |
Accusa ricevuta di lettera da Aprosio del 19 settembre [1666]. Come già gli ha scritto [Paolo] Malaraggia, è a Parma dal primo luglio passato, necessitato a stare in corte dall’ufficio di consigliere a latere del duca. Ha appena ricevuto da Venezia copia degli 'Elogi [d’huomini letterati', Venezia, Combi e La Noù, 1666] di Lorenzo Crasso: ci ha trovato il suo [vol. II, pp. 317-323], per il quale finge di schermirsi e si dichiara grato tanto a Crasso, quanto ad Aprosio. Non potendo più porre mano ai suoi 'Problemi legali', pensa di “mandar fuori quei che sono già stampati, che se l’opera sarà picciola, servirà per saggio di ciò, che volev[a] fare in molte altre materie”. Forse un giorno Malaraggia proseguirà le opere che alla sua morte egli lascerà incompiute. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.24, nr. 93 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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