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Mittente |
Rinaldi Cesare |
Destinatario |
Savorgnano (Savorgnani o Savorgnan) Tristano |
Data |
20/8/1613 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
S'io havessi mille negotij per le mani, quando tra essi |
Contenuto e note |
Per non essere ozioso, Rinaldi desidera che Savorgnano gli dia qualche incarico, ma egli si limita a mostrare la sua benevolenza attraverso lettere e doni. Tuttavia l'ultimo dei doni di Savorgnano gli è stato rubato ed egli si rammarica più dell'infeldeltà di chi ha compiuto il furto che non della perdita del dono. Riferisce che è iniziata la "fiera", di cui lamenta la scarsezza delle merci integrata dalla presenza di numerose dame. Chiede infine che il fratello di Savorgnano [Antonio o Urbano] gli mandi due righe per cancellare il sospetto di essere stato dimenticato. |
Fonte o bibliografia |
Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, Cochi, 1620, vol. 1, p. 223 |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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