Mittente Guasco Annibale Destinatario [Vialardi] Langosca (Langosco) Zanna (Giovanna)
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza [Pavia] Luogo di arrivo
Incipit Poteva la fortuna esserci più contraria
Contenuto e note Guasco, scrivendo alla contessa Zanna (Giovanna) Langosca (Langosco) della Motta, si duole di non essere stato presente al momento della visita del Signor Conte Alfonso [Langosco della Motta, consuocero del Guasco e marito di Giovanna] poiché lui e la sua famiglia si trovavano a Rosasco [in provincia di Pavia]. Il mittente fa sapere alla destinataria che è venuto a sapere del fatto tramite una lettera, scritta dalla contessa al "Sig. Cavaliere" [?]; egli prosegue affermando che lui, come anche la moglie [Laura Bellone], il Conte Guido [Emanuele Langosco] e la figlia [Lavinia Guasco, sposa del Conte Guido] non riescono a darsi pace per il mancato incontro. L'unico presente "qui" [Pavia?] sarebbe stato Francesco [Guasco, figlio di Annibale Guasco], se non fosse che, purtroppo, anche lui in quel momento si trovava "fuori di casa"; Francesco non riuscì a trattenerlo "in questi tetti", e nemmeno poté condurlo all'osteria, dove "fu a visitarlo", quando intese della sua venuta. Guasco, estremamente dispiaciuto per il fatto che lui e la sua famiglia si siano trovati assenti, prega la contessa Giovanna di informare il Conte Alfonso [Langosco della Motta] delle "allegate" inviategli da Guasco, oltre che della "pena" che tutta la famiglia sente per l'accaduto. Il mittente è dispiaciuto anche del fatto che il Conte è dovuto partire improvvisamente, trovandosi costretto a lasciare la contessa; egli è consapevole della "destrezza" del Conte Alfonso "in quella casa", poiché la "Signora Sanchia"[?] informa regolarmente Donna Lavinia [Guasco]. Baciando le mani alla Signora Donna Orintia [Langosco della Motta] e al "Signor Girolamo" [?], e riferendo che Carlo [figlio di Lavinia Guasco e del conte Guido Emanuele Langosco] si alleva "molto bene", Guasco si congeda. [Sul mancato incontro si veda anche la lettera immediatamente precedente "Bisognava, se Vostra Signoria doveva una volta venire in questa patria". Orintia e il Conte Guido sono figli del conte Alfonso Langosco della Motta e di Giovanna Langosco della Motta]
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, p. 128.
Compilatore Conti Laura
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