Mittente Guasco Annibale Destinatario Langosco Alfonso
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza [Pavia] Luogo di arrivo
Incipit Bisognava, se Vostra Signoria doveva una volta venire in questa patria
Contenuto e note Guasco, venuto a sapere della visita presso casa sua da parte del Conte Alfonso Langosco della Motta [consuocero del Guasco], si duole del fatto di essersi ritrovato assente al momento della "sua venuta", così come assenti erano la moglie [Laura Bellone], la figlia [Lavinia Guasco] e il genero [Conte Guido Emanuele Langosco, figlio del Conte Alfonso e marito di Lavinia]. Il mittente, scherzosamente, maledice l'idea del Conte Guido [Emanuele Langosco] di aver voluto portare lui e la sua famiglia a visitare Rosasco [in provincia di Pavia], poiché egli ha così perso l'occasione di vedere il Conte Alfonso. Guasco si rammarica di non aver potuto far alloggiare il destinatario a casa sua, sostenendo, ironicamente, che sia stata una "congiura" di fiumi e piogge ad impedirlo; se Guasco avesse avuto l'opportunità di accoglierlo presso di sè, ci sarebbe stato il figlio Francesco [Guasco] a servire il Conte, ed anche Carlo [figlio di Lavinia Guasco] gli avrebbe fatto "buon volto e molta festa". Guasco spera che potrà ricevere il Conte "al ritorno", in modo che anche il piccolo Carlo potrà venirgli incontro "con le braccia libere" per avvinghiargliele al collo. Il mittente riferisce, inoltre, che il Conte [Guido Emanuele Langosco], suo genero, dopo aver accompagnato Guasco e la famiglia a casa, è dovuto tornare a Rosasco per affari, e che anch'egli si rammarica del fatto di non essere stato presente al momento della venuta del Conte. Guasco, dopo aver saputo che una favorevole "stella" ha ricondotto il Conte Alfonso in Spagna, lo supplica in nome suo e del Conte Guido di mettere un buon fine al loro "negotio", con l'intento di condurre "questa nave" in porto. Dopo aver augurato al destinatario buona fortuna in questa impresa e nel "rimanente", e baciando le mani da parte della moglie [Laura Bellone] e dei figli [Francesco, Lavinia, Cesare, Caterina e Veronica], Guasco si congeda.
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, p. 127.
Compilatore Conti Laura
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