Mittente Guasco Annibale Destinatario Bertodano Pietro
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo Ravenna
Incipit Le virtù di Vostra Signoria non mi hanno mai lasciato uscir dalla memoria
Contenuto e note Guasco scrive al Cavalier Pietro Bertodano spiegando che non ha mai scordato il loro primo incontro a Pavia, e rassicurando di non aver mai perso il "gran desiderio" di servirlo. Il mittente prosegue affermando che la lettera di Bertonado inviata da Ravenna gli è stata "molto cara", e che, grazie ad essa, egli ha potuto avere informazioni sul suo stato dopo molti anni. Guasco è sicuro che "Messer Francesco" [Vittone?] abbia informato Bertonado riguardo gli anni in cui i due non si sono visti, e si rallegra del fatto che Francesco si sia "ricoverato" in "così buon luogo"; il mittente, ricordando di aver allevato Messer Francesco per lungo tempo, prega il destinatario di raccomandare il giovane, in nome del Guasco stesso, al "Signor suo Zio" [?], visto che di Francesco si può "prometter ogni bene". Guasco, dopo aver invitato il destinatario a conservarlo nella sua memoria e dopo aver portato i saluti suoi e della figlia Lavinia [Guasco] ai "Signori suoi zii" [?], si congeda. [La lettera riporta per errore di stampa la forma ''Bertonado''; "Messer Francesco" potrebbe essere Francesco Vittone, a cui è indirizzata la lettera seguente con incipit "Questa casa, et io fra gli altri ha sentito molto piacere", nella quale si ritrova, inoltre, il riferimento al fatto che il Guasco lo avrebbe "allevato" per molto tempo]
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, pp. 125-126.
Compilatore Conti Laura
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