Mittente Guasco Annibale Destinatario Grimaldi Ercole
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo
Incipit Mi ricordo molto bene (et sarei il più sconoscente, e smemorato uomo del mondo, se mi fosse dalla memoria sfuggito)
Contenuto e note Guasco scrive al Signore di Monaco, Ercole Grimaldi, ricordando la promessa fattagli in "cotesto bel Teatro del mar Ligure" [Nizza?], ovvero quella di tenersi in contatto tramite lettere, al fine di "vendicar" l'assenza del Guasco e dei suoi familiari. Il mittente spiega che avrebbe stancato il corrispondente con "questo ufficio", se non fosse stato incerto del recapito a cui indirizzare le missive; egli, infatti, rivela di aver inviato due lettere a Genova, ma dubita che queste siano pervenute al destinatario, non avendo ricevuto alcun ragguaglio da parte sua a proposito. Guasco prosegue affermando che si sente "gran debitore" nei confronti di Grimaldi per non avergli scritto quanto avrebbe voluto, per cui decide di compilare una lettera "così grossa et cara", in modo che il destinatario possa assolverlo per il passato. Il mittente informa che un "Angioletto" [il neonato di Lavinia, figlia di Guasco, che ha partorito da poco] si è aggiunto alla schiera dei servitori cari al corrispondente, dato che "Donna Lavinia" è diventata madre; egli, dopo aver comunicato che il parto è andato bene e che Lavinia e il nipotino sono in salute, rivela che la "Infanta" [Caterina d'Asburgo] e il "Signor Duca" [Carlo Emanuele I di Savoia] hanno "levato" il figliolo "del sacro fonte", tramite la "Signora Marchesana di Piovera [Beatrice Lurani?], e il Signor Conte di Canelli [?]''. Guasco esorta Grimaldi a dare sue notizie e a fargli sapere se ha ricevuto questa lettera. Baciando le mani da parte della moglie [Laura Bellone], dei figli [Francesco, Lavinia, Cesare, Caterina e Veronica], e del genero [Conte Guido Emanuele Langosco, marito di Lavinia Guasco], il mittente si congeda. [Il "Teatro del mar Ligure" potrebbe essere la zona di Nizza poiché, da quanto si apprende dalle due lettere indirizzate allo stesso Signore di Monaco, inc. ''Che dirà Vostra Signoria che uno Annibal Guasco si ritrova in queste contrade?'' e ''Sarei ben io il più conoscente, e villano servitore'', Lavinia e il Conte Guido Emanuele Langosco si erano sposati proprio a Nizza, dove il Guasco aveva avuto occasione di incontrare Grimaldi. Si può ipotizzare l'identificazione della signora "Marchesana di Piovera" con Beatrice Lurani, moglie di Carlo I Omodei, Marchese di Piovera, vissuta tra la seconda metà del Cinquecento e la prima metà del Seicento]
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, pp. 123-124.
Compilatore Conti Laura
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