Mittente Guasco Annibale Destinatario Giuliani Giovanni Giorgio
Data 1593 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza [Alessandria] Luogo di arrivo [Torino]
Incipit Semper nocuit differre paratis. Diceva io a Vostra Signoria per fine d'una mia
Contenuto e note Guasco scrive a Giovanni Giorgio Giuliani esprimendogli il suo rammarico per aver rimandato troppo a lungo una decisione già presa; egli fa sapere al destinatario che "Don Gioseppe" [D'Acugna?] ha scritto a Donna Lavinia [Guasco], in una lettera del 5 del mese presente, di aver fatto più volte "istanza" in Spagna da parte del Conte Guido [Emanuele Langosco], genero del Guasco e marito della figlia Lavinia. Tale "istanza", però, è stata inutile, a causa della morte del "Segretario Zaias" (Gabriel de Zayas); non appena sarà nominato il successore di Zaias, Don Giuseppe "ritornerà ad incaminar la cosa", scrivendo dell'istanza a "Sua Maestà" [Carlo Emanuele I di Savoia], così come scrive "istantaneamente "anche al "Signor Belli" [?], in modo che quest'ultimo possa "adoperarsi con diligenza" presso queste "Altissime Altezze" [Carlo Emanuele I di Savoia e la moglie Caterina d'Asburgo]. Guasco si duole del fatto che il tempo spesso possa fare "questi scherzi", e teme che si debba ricominciare dall'inizio l'orditura di "questa tela", essendo trascorso troppo tempo da quando la pratica è stata avviata; mentre si tesse la tela, infatti, può accadere che il filo si rompa a causa di qualche "groppo", soprattutto se "si va in lungo tirando". Il mittente prosegue scrivendo che egli non riesce ad "accordar" questo a ciò che il destinatario scrive in nome del "Signor Conte Alfonso" [Langosco della Motta], padre del Conte Guido Emanuele Langosco, poiché anche il "Signor Don Gioseppe" [d'Acugna?] non ha menzionato niente a tal proposito, anche se Guasco intuisce che "questa faccenda" abbia "bisogno d'aiuto" più che mai. Egli prega Giovanni Giorgio Giuliani di ricordare la questione sia a "Donna Marianna" [de Tassis], affinché possa fare da mediatrice presso le "Altissime Altezze" [Carlo Emanuele I di Savoia e la moglie Caterina d'Asburgo], sia al Signor "Don Gioseppe" [d'Acugna?], in modo tale che si riesca a porre un "buon fine" a "questo negotio". Raccomandandosi al destinatario e pregandolo di baciare le mani a "detta Signora" [Donna Marianna de Tassis, dama di corte di Caterina d'Asburgo] in nome di "tutti" [Guasco, la moglie Laura Bellone e i figli, Francesco, Lavinia, Cesare, Caterina e Veronica], Guasco si congeda. [Don Giuseppe d'Acugna fu ambasciatore presso Carlo Emanuele I e Maggiordomo maggiore di Caterina d'Asburgo, divenendo poi anche Castellano di Milano; si veda anche la lettera di Guasco con incipit "Siamo sempre in questa casa ricorsi a Vostra Signoria", indirizzata proprio a Don Giuseppe. Gabriel de Zayas, nato nel 1526, fu un politico spagnolo e segretario di Stato del re Filippo II di Spagna. Si tenga presente che il segretario Zayas muore nel 1593, quindi la lettera è da collocarsi a ridosso di questa data]
Fonte o bibliografia Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, p. 122.
Compilatore Conti Laura
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