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Mittente |
Guasco Annibale |
Destinatario |
Giuliani Giovan Giorgio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
[Alessandria] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Attendendo io pure alcun messo verso Turino |
Contenuto e note |
Annibale Guasco afferma di avere ricevuto la notizia di una promozione del corrispondente ad opera di “Sua Altezza” [Carlo Emanuele I di Savoia]. Guasco era già a conoscenza del fatto: l'informazione gli è stata recapitata da una messaggera proprio mentre stava attendendo di avere a disposizione un messo diretto verso Torino per congratularsi con Giuliani. Gli augura poi ulteriori successi presso la corte sabauda, grazie al favore di Donna Marianna [De Tassis?] e delle altre dame. La meritata promozione porterà un aumento degli impegni, ma pure degli onori. Afferma poi che tutti i propri familiari sono in salute, tranne alcuni colpiti da “un male, che non ha certo nome, comeché sia pur generale in molte provincie”. Tale malattia indefinita è chiamata con vari nomi: “castrone, ballordo, […] mazzucco, quasi che castroni, imballordisca, e mazzucchi altrui, onde ne sono anch'io mazzuccato alquanto: mainfino a quest'hora non troppo mazzucco”. La moglie [Laura Bellone] sta bene, anche se talvolta è ancora colpita dal “catarro” che l'ha afflitta per lungo tempo. Infine saluta per non rubare troppo tempo a una persona occupata come il suo corrispondente. |
Fonte o bibliografia |
Annibale Guasco, Lettere, Treviso, G. B. Bertoni, 1603, pp. 117-18. |
Compilatore |
Samarini Francesco |
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