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Mittente |
Guarini Battista |
Destinatario |
d'Este Alfonso |
Data |
4/6/1570 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Torino |
Luogo di arrivo |
Ferrara |
Incipit |
Gionsi qui venerdì sera, che furono li due dell'instante |
Contenuto e note |
Guarini ragguaglia il Duca Alfonso II d'Este circa la sua legazione presso il Duca di Savoia [Emanuele Filiberto]. Introdotto dall'ambasciatore residente [Taddeo] Bottoni, il Guarini affronta con il Duca di Savoia alcune delle questioni commissionategli dal suo signore. Nonostante il favore dell'Imperatore [Massimiliano II d'Asburgo] e i buoni uffici del suo agente, il barone Urein, Guarini non riesce né ad ottenere l' "abboccamento desiderato" in occasione del passaggio delle "Serenissime Reine" (?), né a discutere dei titoli granducali, scopo principale della trattativa con il Savoia. Rimanda dunque - per maggiori ragguagli - al cavalier Bottoni. Infine il Guarini dichiara di non aver seguito il Duca in Savoia, ma di aver preferito rimanere a Torino per potersi giovare della vicinanza di Madama Serenissima [Margherita di Valois], dell'arcivescovo [Gerolamo Della Rovere], del conte di Stroppiana e dell'ambasciatore veneziano [Giovan Francesco Morosini]. |
Fonte o bibliografia |
Luisa Avellini, Lara Michelacci, Battista Guarini e la retorica dell'altrove politico, un genere tra epistola, relazione diplomatica e resoconto di viaggio, Bologna, I libri di Emil, 2009, pp. 68-70 |
Compilatore |
Avellini Luisa |
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