Mittente Grillo Angelo Destinatario Centurione (Centurioni) Luigi
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Genova
Incipit Io non posso scrivere a Vostra Signoria lettera di compimento, che non divenga lettera di negotio
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a Luigi Centurione (Centurioni) per giustificarsi del lungo silenzio che è "lungo mancamento". Si aspetta però che Centurione sia clemente nel giudizio e nel perdono. Accenna ai viaggi, ai disagi, alle occupazioni che possono aver influito, ma non vorrebbe così dare meno valore alla sua clemenza; allo stesso modo, dice di aver taciuto fino a questo momento per non distorglierlo dalla gioia delle nozze [con Maddalena Salvago, di cui Grillo si rallegra nella lettera con incipit"Ogni accidente della Casa di Vostra Signoria è mio particolare interesse"]. [La lettera risale agli anni 1602-1607, quando Grillo è a S. Paolo fuori le mura a Roma, luogo di partenza della lettera, ed è probabilmente posteriore al 1604 perché compare per la prima volta in Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1608, p. 861 e non nelle edizioni precedenti]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Passa ufficio di giustificazione del silenzo usato confidentemente".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 791, Giustificazione
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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