Mittente Grillo Angelo Destinatario Cataneo (Cattaneo) Davide, Reverendo Padre Don, Abbate di San Paolo di Roma
Data 1600 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Subiaco Luogo di arrivo Roma
Incipit Qui fiocca alla gagliarda. Et s'io volessi parlar poeticamente, potrei dire
Contenuto e note Angelo Grillo scrive al Reverendo Padre Don Davide Cataneo (Cattaneo) Abbate di San Paolo di Roma [da Padova, benedettino cassinese, abate di San Paolo fuori le mura nel 1598] per spiegargli che ciò che gli impedisce di raggiungere Roma è la neve che continua a scendere e ad accumularsi al suolo. Dice che se solitamente questa condizione gli servirebbe da riparo a visite fastidiose, questa volta gli fa da prigione perché non può recarsi da lui. Si consola al pensiero che anche Roma sia ugualmente ricoperta di neve. Conclude affermando che appena sarà libero il passaggio lo raggiungerà, non per semplice visita ma per chiedere scusa, perché l'anima ha indugiato ad andare a trovarlo e il proprio grande amore non ha potuto vincere contro il freddo inverno e la neve. [La lettera appartiene agli anni 1598-1601, come si evince dall’edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604. Potrebbe trattarsi del 1600, anno del Giubileo, che si aprì con un maltempo spaventoso, e occasione per la quale Grillo era atteso a Roma, come riportato in Elio Durante, Anna Martellotti, 'Don Angelo Grillo o.s.b. alias Livio Celiano. Poeta per musica del secolo decimosesto', Firenze, SPES, 1989, p. 191]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Narra l'impedimento di non potere andar a Roma".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 786, Giustificazione
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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