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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
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Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Subiaco |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
È così lunge dal vero, che né da me, né da' miei ministri |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive ad un destinatario non nominato per negare quanto gli è stato scritto in una relazione, ovvero che debba pagare gli operai. Se la prende con chi ha scritto, un "astuto cortigianello", "servitor d'interesse", che opera per comodità, a differenza di Grillo che è "servitor d'affetione" e serve per ottenere di servire. Ribadisce che i comandamenti del suo corrispondente saranno sempre premio del proprio essere servitore. [La lettera appartiene agli anni 1598-1601, come si evince dall’edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604, ulteriormente riducibili al periodo 1599-1601, in cui Grillo è a Subiaco]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Lo certifica esser falsa certa relazione scrittagli".] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 785, Giustificazione |
Compilatore |
Provenzano Giada - Carminati Clizia |
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