Mittente Grillo Angelo Destinatario Pellegrino (Pellegrini) Camillo
Data 2/1599 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo Capua
Incipit Dal Padre Don Germano Vostra Signoria haverà intesa la cagion del mio lungo silentio
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a Camillo Pellegrino per giustificarsi di non avergli risposto e per lodare un suo sonetto. Pellegrino avrà appreso la ragione del suo silenzio da Don Germano [dell'Uva da Capua], ovvero una doppia febbre terzana che lo ha costretto a letto per ottanta giorni. Afferma che ha sofferto più per l'impossibilità di rispondergli che per la malattia, e che ha trovato sollievo conversando con Giovan Battista Alacone di un suo bellissimo sonetto [non identificato], di cui tesse le lodi. Conclude con la speranza di ritrovare l'estro poetico a Subiaco, dove sarà verso la fine di maggio, per poi essere forse a Capua per l'inizio di ottobre, mentre al momento si trova a Venezia per il Capitolo Generale. [La lettera appartiene agli anni 1598-1601, come si evince dall’edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604. In particolare, potrebbe trattarsi del 1599, anno in cui Grillo, ripresosi dalla terzana, lascia Albaro dopo breve periodo di permanenza e si reca a capitolo, passando per Venezia, luogo di partenza della lettera, per poi spostarsi a Subiaco; e del mese di febbraio, contando gli ottanta giorni, riferiti nella lettera, trascorsi dall'inizio della febbre, il 26 novembre 1598 secondo Elio Durante, Anna Martellotti, 'Don Angelo Grillo o.s.b. alias Livio Celiano. Poeta per musica del secolo decimosesto', Firenze, SPES, 1989, p. 181]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Giustificando se medesimo del non aver risposo al Pellegrino, si difonde nelle lodi d'un Sonetto dello stesso".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 784, Giustificazione
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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