Mittente Grillo Angelo Destinatario Spinola Nicolò, suo zio
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Santa Caterina [di Luccoli, Genova] Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Son provocato a guerra, et son certo di vittoria. M'è nondimeno
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a Nicolò Spinola, suo zio [uomo politico genovese e oratore, fratello della madre di Grillo e suo corrispondente abituale] e mostra il fastidio che prova nelle contese. Spera di non doverne avere e parla di una possibile contesa contro un personaggio non nominato in cui egli impersonificherebbe "modestia", "amor publico", "costanza", "giustizia"; se non potrà uscirne vincitore, almeno sarà trionfante negli animi degli uomini virtuosi e, in particolare, in quello dello zio. Conclude dicendo che trionfo e premi veri arriveranno da Dio; intanto occorre avere fortezza e tolleranza nella vita mondana. [La lettera appartiene agli anni 1594-1598, come si evince dall’edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604. In particolare può risalire ad un periodo tra settembre 1595 e aprile 1598, quando Grillo è a S. Caterina di Luccoli, luogo di partenza della lettera]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Mostra quanto gli sieno odiose certe contese".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 783, Giustificazione
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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