Mittente Grillo Angelo Destinatario Bonaventura di Cività di Castello, Padre Fra Cappuccino
Data 1606 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Nocera
Incipit La disavventura, et io siamo fratello, et sorella. Faccia conto
Contenuto e note Angelo Grillo scrive al frate cappuccino Bonaventura di Cività di Castello [Città di Castello, Perugia, al quale aveva già scritto una lettera sul medesimo argomento con incipit "La lettera di Vostra Paternità non è scritta così di passaggio"] dopo aver riletto e considerato i versi inviatigli per un parere. Grillo conferma la propria decisione di non darne giudizio se non in generale, perché dare pareri particolari sui lavori degli altri è faticoso e poco opportuno, soprattutto quando si elimina ciò che ha scritto l'altro per mettere il proprio, producendo "panni tessuti a vergato", perché gli stili non sono tra loro conformi. Si scusa per aver risposto così tardi e per non aver rifiutato subito l'incombenza: ci ha provato, almeno. Gli chiede di dargli incombenze più leggere di quella di rivedere i suoi scritti, poiché di poesia non resta in lui che una traccia "lacera", così come le sue poesie circolano difettose e guastate dalle stampe, e per giunta imitate da alcuni fino al furto. Con la similitudine di Antioco che preda il Tempio di Gerusalemme per ornare i templi degli idoli e quella di chi a Bagdad e in Egitto profana i luoghi di Dio, Grillo si dimostra dispiaciuto dell'impiego in argomenti profani delle sue poesie sacre, ma del resto Satana ha sempre avuto più seguaci di Dio. Conclude dicendo di essere in partenza per il Capitolo Generale [tenutosi a Padova il 16 aprile 1606]. [La lettera è databile alla primavera del 1606, sulla base dei riferimenti contenuti nella lettera sopra citata "La lettera di Vostra Paternità non è scritta così di passaggio"]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Allega scusa, perché non debba correggere i suoi scritti".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 770, Scusa
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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