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Mittente |
Passerini Pietro Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
25/6/1653 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Piacenza |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Risposi finalmente all’ultima di Vostra Signoria Reverendissima e la consegnai |
Contenuto e note |
Nella risposta [datata 20 maggio 1653] all’ultima lettera di Aprosio, che aveva consegnato a [Bernardo] Morando, già aveva accennato sia a un “disgustetto” occorso con padre [Maurizio] Corti e gli altri religiosi di S. Margherita [di Piacenza], “e massimamente con quel padre” che Aprosio, per compiacere Passerini, aveva lasciato a Piacenza [v. lettera del 7 maggio 1652], sia a "una satira [l’'Anassiride' di Giovanni Battista Noceto] molto barbara e diabolica contro il povero” [Tommaso] Oderici (Oderico). Non ha ricevuto replica, forse perché Aprosio vuol ricambiarlo con la stessa negligenza con cui egli tarda a corrispondere con gli amici. Stessa lamentela gli ha mosso [Flavio] Ventriglia, ma a torto, perché a lui egli ha sempre risposto. Comunica che il 20 [giugno 1653] è morto [Alessandro] Scappi, dopo quindici giorni di febbre continua. Il “dottissimo e dilettissimo” vescovo aveva 83 anni, spesi nelle fatiche pastorali e negli studi. Giudica tale perdita “terribilissima”. Per qualche tempo il senatore [Carlo Luigi] Scappi si tratterrà [a Piacenza] per seguire lo spoglio dei beni del vescovo defunto e altri suoi affari. Tornerà poi a [Bologna]. Ancora pochi giorni prima che il vescovo morisse, con lui e col senatore [Carlo Luigi] si era parlato con stima e affetto di Aprosio. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.24, nr. 46 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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