Mittente Grillo Angelo Destinatario Bonaventura di Cività di Castello, Padre Fra Cappuccino
Data 1606 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Nocera
Incipit La lettera di Vostra Paternità non è scritta così di passaggio
Contenuto e note Angelo Grillo scrive al frate cappuccino Bonaventura di Cività di Castello [Città di Castello, Perugia], scusandosi di non aver potuto esaminare i suoi versi fino ad ora ed esponendogli il suo stato presente. Così come Bonaventura non ha scritto di fretta la lettera e gli argomenti del poema del padre [appunto i versi che Bonaventura aveva inviato a Grillo per un parere, e che non abbiamo identificato], anche Grillo non ha voluto rispondergli di fretta mentre si spostava di luogo in luogo; dopo un breve giro di visite ai loro 'Castelli', li ha letti trovandoli di suo gradimento, come il poema per cui sono stati scritti. Vorrebbe discuterne con Bonaventura di persona, anche se si ritiene non più adatto a simili discorsi, poiché la "Musa del Calvario" lo ha abbandonato. La sua lira, infatti, "restò appesa alla Croce". Chiede a Bonaventura di pregare per lui. Nomina infine Padre Don Floriberto [di Fiandra, fiammingo da Gand, monaco benedettino, professo in SS. Faustino e Giovita di Brescia il 27 aprile 1592, attestato almeno nel 1605 come priore dei monaci di S. Paolo a Roma (Gian Luca Podestà, Dal delitto politico alla politica del delitto: finanza pubblica e congiure contro i Farnese nel Ducato di Parma e Piacenza dal 1545 al 1622, EGEA, 1995, p. 279), fu poi abate di: S. Colombano a Bobbio, 1610-1613; S. Sisto a Piacenza, 1613-1617; S. Spirito e Gallo a Pavia, 1617-1618; S. Pietro a Gessate, Milano, 1618-1619], che è il tramite della loro amicizia: gli aveva parlato di Bonaventura, tracciandone un bel disegno a voce, disegno che è stato poi "colorito" dalle lettere di Bonaventura stesso, quando la loro amicizia epistolare è incominciata. [La lettera, da confrontare con la successiva al medesimo, incipit "La disavventura, et io siamo fratello, et sorella", risale agli anni 1602-1607 quando Grillo è presso S. Paolo fuori le mura a Roma; il riferimento alle visite ai castelli umbri può indurre a collocare la lettera nel 1606, quando Grillo, andando a capitolo, transitò per Casalina di Todi e Perugia]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Si scusa di non aver potuto considerare i suoi versi, e gli fa parte del suo stato presente".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 769, Scusa
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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