Mittente Grillo Angelo Destinatario Vallesi Giovan Battista
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Napoli
Incipit Piacemi, che Vostra Signoria si venga accostando a Roma, et che tosto
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a Giovan Battista Vallesi felicitandosi che stia per avvicinarsi a Roma, dove troverà Grillo che sarà per lui migliore amico che poeta. Si scusa infatti di non essere adatto a giudicare né a correggere un suo madrigale. Con il passare del tempo si è infatti allontanato dalla poesia; pur avendo conosciuto le "Muse del secolo" [cioè la poesia profana] in gioventù, non ha conversato con loro se non per giungere "alle sacre". Ma ora si è allontanato da entrambe. Conclude affermando che continuerà a leggere volentieri i suoi componimenti per trovare ristoro e invocando Dio perché possa continuare ad ispirare il suo amico. [La lettera risale al periodo 1602-1607, quello del soggiorno di Grillo a Roma presso il monastero di S. Paolo fuori le mura; compare per la prima volta in Lettere, Venezia, Ciotti, 1608, p. 835]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Scrive, che non è atto a giudicare, od emendare il suo Madrigale".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 768, Scusa
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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