Mittente Grillo Angelo Destinatario Orsino (Orsini) Antimo
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Morlupo
Incipit Il servire a Vostra Signoria Illustrissima è mia ventura, et
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a Antimo Orsino [Orsini, barone romano dei conti di Pitigliano e signore di Morlupo fino al 1613] per scusarsi di non potergli dare quanto ha chiesto, ovvero orzo e avena tratti dal Castello di Leprignano [che apparteneva ai beni del monastero benedettino di S. Paolo fuori le mura, di cui Grillo era abate]. Infatti un bando pubblicato da poco vieta il passaggio di qualsiasi biada da un territorio all'altro. Grillo si dimostra rammaricato per non poter servire il suo corrispondente questa volta, sperando di poter continuare a farlo in altre occasioni. [La lettera risale al periodo 1602-1607, quello del soggiorno di Grillo a Roma presso il monastero di S. Paolo fuori le mura; compare per la prima volta in Lettere, Venezia, Ciotti, 1608, p. 833]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Si scusa di non poter lasciare estraer certe biade".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 766, Scusa
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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