Mittente Grillo Angelo Destinatario Tucci Nicolò
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Lucca
Incipit La mia botte è al fondo, il mio vino alla feccia. Vostra Signoria
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a Nicolò Tucci [Lucca 1541-1615, giurista. I due intrapresero un nutrito scambio epistolare a partire da inizio 1600], mandandogli un sonetto delle cui imperfezioni si scusa. Scrive infatti che la sua "botte" [la sua vena poetica] è quasi vuota, del suo "vino" rimane ormai solo la "feccia", come potrà testimoniare anche il comune amico, Lelio [Guidiccioni, di cui anche in altra lettera al Tucci con incipit "Sia il molto ben venuto il Signor Lelio Guidiccioni"]. Allegato alla lettera troviamo il sonetto 'In morte di Girolamo Bonviso' [Buonvisi, nobile famiglia cardinalizia lucchese] con incipit "Piantasti i lauri di tua gloria eterni". La lettera appartiene agli anni 1601-1604, come si evince dall’edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Manda alcune composizioni con sua scusa dell'imperfezione".]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 764, Scusa
Compilatore Provenzano Giada - Carminati Clizia
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