Mittente Passerini Pietro Francesco Destinatario Aprosio Angelico
Data 20/5/1653 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Piacenza Luogo di arrivo
Incipit Ogni negligenza, ogni dapocaggine, ogni trascuratezza concederò che sii in me
Contenuto e note Si scusa per aver lasciato passare così tanto tempo prima di rispondere. Ha comunque ricevuto “l’epigramma bellissimo” di [Pietro Francesco] Minozzi [conseguentemente inserito nel paratesto del 'De pollutione ecclesiarum'] e tutto ciò a cui Aprosio “accenna nella sua”. Ringrazia del favore. Del 'De pollutione' sono già passati sotto il torchio i primi quaranta fogli e, alla fine, ne conterà più di cento; ma egli, per le sue troppe occupazioni e per la poca salute, non riesce a star dietro al ritmo della tipografia, anche a causa dei tantissimi interventi che si concede in bozze, che è quasi come se componesse l’opera di nuovo. Quando sarà finito di stampare, forse all’inizio dell’anno a venire, ma forse anche entro la chiusura di quello in corso, Aprosio sarà tra i primi ad averlo. Chiede nuove di [Tommaso] Oderici (Oderico). Questi gli ha mandato un paio di copie, una per lui e l’altra per [Bernardo] Morando della 'Anassiride di Clorio Cariopo Carcaria al cavalier Genesio Gastorello Ogoroboto milanese auttore del Cielo aperto discorso astrologico finto per tale opera incarcerato', datato “in Lucerna [falso luogo di stampa per Genova], per Giorgio Roseffio, 1652”. Non sa con certezza chi ne sia autore, ma a lui pare opera del Viperano [ossia di Giovanni Battista Noceto, come in effetti era], per quanto suona malevola e “arrabbiata contro un incarcerato [l’Oderici]”. Suppone che Aprosio già ne sappia qualcosa, dunque non si dilunga in argomento. Accenna a padre [Maurizio] Corti [priore di S. Margherita di Piacenza], che ora lo sfugge e gli nega il saluto, e ha levato due suoi religiosi dalla lettura [di teologia morale tenuta da Passerini], compreso quello per il quale egli era interceduto presso Aprosio [v. lettera del 7 maggio 1652]. Non sa cosa accadrà a tale convento: egli comunque ha fatto tutto quanto poteva affinché il vescovo [Alessandro Scappi] si spendesse in loro favore; probabilmente quel “matematico” [del Corti] si sarà convinto del contrario, “per esser troppo sofistico”.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.24, nr. 45
Compilatore Ceriotti Luca
Torna all’elenco dei risultati