Mittente Passerini Pietro Francesco Destinatario Aprosio Angelico
Data 24/10/1652 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Piacenza Luogo di arrivo [Genova]
Incipit E come passa il negotio dell’amico altrettanto sfortunato, quanto virtuoso
Contenuto e note Chiede “come passa il negotio dell’amico altrettanto sfortunato, quanto virtuoso, ingegnoso e cortese [Tommaso Oderici (Oderico), incarcerato nell’agosto 1652 dopo essere stato denunciato da Giovanni Battista Noceto all’Inquisizione di stato genovese]”. Se pure in passato considerava “le etimologie de’ nomi o ridicole, o di poca stima”, ora il Noceto lo induce a credere che, “effettuando egli sì bene la sua dal nuocere, se ne debba per l’avvenire far conto grande”. Il senatore [Carlo Luigi] Scappi vorrebbe nuovamente “qualche compositione sopra la professione d’una sua nipote, nel monacarsi della quale parimente furono fatte molte cose, e stampate, come pure sarà fatto adesso”. Tra gli altri, anche Oderici aveva allora mandato “un parto della sua pretiosissima penna”. Sarebbe possibile avere qualcosa di suo anche adesso? Non glielo chiede direttamente, perché non sa dove egli ora sia. Domanda che libri nuovi si trovino [a Genova] “spettanti alla teologia morale”: desidera “qualche informationcella”, poi, in base anche al prezzo, forse gli chiederà come d’abitudine di comprargliene qualcuno. Presto manderà “la prefatione stampata, che far[à] al trattato 'De legibus' il giorno di san Carlo nella sala grande del Vescovato [di Piacenza]”. Frattanto “si va anche stampando il trattato 'De pollutione ecclesiarum'”. Il vescovo [Alessandro Scappi] e il suo vicario [Giovanni Battista Calici] “con gli amici tutti” salutano.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.24, nr. 42
Compilatore Ceriotti Luca
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