Mittente Grillo Angelo Destinatario Tucci Nicolò
Data 1607 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Praglia (S. Maria) Luogo di arrivo Lucca
Incipit Et ne gli angoli ancora assai spesso si raccolgono, et si nascondono le
Contenuto e note Angelo Grillo descrive con toni idilliaci, a Nicolò Tucci, i colli Euganei, il borgo di Praglia e l'abbazia di S. Maria, ove attualmente si trova. In questo "angolo nobilissimo d'Italia", per usare le parole di Tito Livio, sperimenta una quiete, pur sobriamente mossa dalla villeggiatura di molta aristocrazia veneziana, che contrasta piacevolmente con la sua passata residenza a Roma. E' come essere approdati a un lido sereno, dal tempestoso "mar della corte" ove si trovava. Racconta anche di essersi recentemente recato ad Arquà, nei luoghi di Francesco Petrarca, di cui cita versi ['Epystole', 3, 12-13]. Ha imposto ai suoi monaci la celebrazione di un "solenne anniversario" per la "benedetta e santa anima" del grande poeta. Aggiunge infine di avere approfittato di tanta pace per gustare le ultime composizioni mandategli da Antonio Fortino, di cui menziona in particolare una "canzone nella solennità della Pentecoste". Elogia il "chiaro ingegno" di questo amico comune. [La lettera compare in stampa a cominciare da Angelo Grillo, 'Lettere', Venezia, Giunti-Ciotti, 1608; per assonanza di temi e di immagini con altra lettera, a Bartolomeo Zucchi, inc. "Hor dirà pure il mio signor Zucchi", datata settembre 1607, anche questa può essere intesa risalente a tale anno].
[Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Descrive leggiadramente il sito di Praglia, dov'è la sua Badia, con bellissime lodi del paese, e anco della nobilità Veneta, cadendo ciò opportunamente"].
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 418, Lode
Compilatore Ceriotti Luca - Oberti Nicola
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