|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Bruno Francesco |
Data |
|
Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Vostra Signoria non può parlar meco de' suoi debiti, che non mi ricordi |
Contenuto e note |
Angelo Grillo promette a Francesco Bruno di operare tutto quanto in suo potere con i "primi signori" della corte di Roma, presso i quali gode di un certo ascendente. Si riconosce infatti debitore della cortesia e della gentilezza e di Francesco, e di suo fratello Filippo [Bruno], di cui ricorda di essere stato ospite dapprima a Venafro, più tardi a Napoli, che pure gli ha scritto a proposito del "negozio" a cui si allude in questo biglietto. In virtù di ciò gli promette ogni favore dalla corte di Roma. [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, 'Lettere', Venezia, Giunti-Ciotti, 1608]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Promettegli ogni favore nella Corte Romana"]. |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 168, Promettere |
Compilatore |
Ceriotti Luca - Oberti Nicola |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|