Mittente Grillo Angelo Destinatario Spinola Opicio, suo cugino
Data Tipo data
Luogo di partenza Genova Luogo di arrivo Genova
Incipit Io non posso scriver se non di morte, perché son
Contenuto e note Angelo Grillo avvisa con tristezza Opicio Spinola, suo cugino, della morte del caro e lodevole amico, padre teatino, Don Paolo del Tuffo (Tufo), avvenuta a Lecce, chiedendo di riferire la notizia a Don Marcellino [Sant'Agata, Santagà], il quale "era il suo Acate" [uno dei più fedeli compagni di Enea]. [La lettera compare a partire dalla prima edizione Venezia, Ciotti, 1602, con luogo di partenza Napoli. Essa è inserita nel libro primo dell'edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604, facendo desumere che la data della lettera si attesti tra il 1578 e il 1594. A Paolo del Tuffo Grillo dedicò il sonetto "Quand'apri i labri a ragionar di Dio", pubblicato nelle Rime, Venezia, Ciotti, 1599, c. 161v]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Gli fa sapere la morte d'un Padre Teatino."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 206, Ragguaglio
Compilatore Ongaro Nicola - Carminati Clizia
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati