Mittente Grillo Angelo Destinatario Grillo, suo fratello Paolo
Data 2/1591 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza Piombino Luogo di arrivo Genova
Incipit Sono in Piombino imprigionato dal Sirocco ha già diece giorni
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a suo fratello Paolo della sua permanenza forzata a Piombino [in Toscana]. Grillo ha interrotto i suoi piani a causa del maltempo (l'arrivo dello "Sirocco") e, non avendo a disposizione nemmeno dei libri da leggere, afferma di stare in un "tedio infinito". Grillo già da tempo non trova più interesse nemmeno per il Carnevale, al quale invece un certo "Signor Stefano" sembra dedicarsi con gioia. Grillo conclude augurandosi di ritornare presto in un luogo in cui si sente a suo agio, come la sua cella presso Santa Caterina [di Luccoli a Genova], e chiede di riferire le sue parole anche a tutti [gli altri membri della famiglia vicini a Paolo, verosimilmente]. [Secondo i dati tratti dalle note biografiche (in E. Durante e A. Martellotti, 'Don Angelo Grillo o.s.b. alias Livio Celiano, poeta per musica del secolo decimosesto', Firenze, SPES, 1989) Grillo passò per Piombino nel febbraio del 1591, come sembra confermato dal riferimento al carnevale]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Dà conto d'essersi fermato in Piombino per fortuna, et del tedio che ne sofferisce."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 203, Ragguaglio
Compilatore Ongaro Nicola - Carminati Clizia
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