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Mittente |
Passerini Pietro Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
16/12/1650 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Piacenza |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Le mie continue, e necessarie occupationi di mille sorti |
Contenuto e note |
Molto occupato, e un po’ negligente, ha tardato a rispondere: se ne scusa. Manda “le opere ultime tutte” di [Giovanni Battista] Gargiaria, presidente della Ducal Camera di Parma, una copia di ciascuna destinata ad Aprosio, l’altra a Tommaso Oderici (Oderico), così come lo stesso Gargiaria, partendo da Piacenza, gli ha chiesto di fare. Manda anche due copie della ristampa bolognese [Domenico Barbieri, 1650] degli 'Schediasmata', una per Aprosio, che vi vedrà accresciuto il Proteus a lui dedicato, l’altra per Oderici. Chiede al Ventimiglia, quando sarà di ritorno a Genova, di sondare la disponibilità dei librai locali a permutare venti copie degli 'Schediasmata' con “altri buoni libri”. Gliene avanzano infatti delle cento avute da Bologna; il prezzo è di 15 soldi in moneta genovese, cioè trenta di quella piacentina, “ma in permuta d’altri buoni libri” lascia ad Aprosio facoltà di stabilire liberamente il loro valore di scambio. Quella mattina gli è poi “uscito” il seguente “epigrammetto” per Oderici contro il Viperano [Giovanni Battista Noceto]: “In Viperanum. / Execrabile, Viperane, nomen, / Nomen cum furiis, ferisque natum, / Iniuste tibi, qui scientiarum / Patrem te facis, atque Gratiarum, / Votis omnibus inditum fuisse / Quid frustra quereris, fuerisque causam / Quid quaeris? Nocet esse tam loquacem: / An non Vipera fraude, corde, dente es? / An non Rana quoque. Ore, ventre, voce es? / Et quis te neget esse Viperanum? / Oh dignum undique operculum patella”. Si scusa, se da lui “quel nocivo serpente non è ben descritto, e lodato” come merita. Augura buone feste. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.24, nr. 32 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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