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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Francesco N. |
Data |
1602 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Et è pur vero, Signor Francesco mio, che l'argento vivo |
Contenuto e note |
Angelo Grillo consiglia al Signor Francesco (il cognome non è precisato) di non fidarsi di quelle amicizie che nascono solo dall'interesse, dicendo che la vera amicizia si trova "nell'unità" e non nella moltitudine. Grillo raccomanda inoltre di seguire i precetti dei "buoni filosofi" ma di agire concretamente anche nella pratica, come soleva sostenere "Padre Vollaro". Grillo conclude con una frase in latino, indirizzata verso agli amici inaffidabili da cui il Signor Francesco si deve difendere: "Sunt cetera fraudes". [La lettera è inserita nel libro quarto dell'edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604, dove compare per la prima volta, facendo desumere che la data della lettera si attesti tra il 1601 e il 1604; in quegli anni Grillo è attestato a Milano tra febbraio e metà aprile 1602, il che permette una datazione congetturale in quell'anno]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Lo consiglia a non si fidar d'ogniuno, et a porre in prattica i ricordi de' Filosofi."] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 190, Consigliare |
Compilatore |
Ongaro Nicola - Carminati Clizia |
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