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Mittente |
Passerini Pietro Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
22/6/1650 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Piacenza |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Già Vostra Signoria ne haverà ricevuta un’altra mia |
Contenuto e note |
Come già aveva annunciato ad Aprosio che il suo compatriota [Ottavio] Porro avrebbe ottenuto licenza di confessore, può ora assicurargli che il suo protetto sarà abilitato anche alla predicazione, come si evince dalla [allora, ma ora non più] allegata missiva di [Alessandro Scappi]. Ripete che gli 'Schediasmata academica' “già si ristampano in Bologna” [Domenico Barbieri, 1650], e vorrebbe fare in tempo a inserire negli “elogii” che vi sono premessi anche ciò che [Tommaso] Oderici (Oderico) “si degnerà di dire nella prefatione del suo 'Aristarco catolico'”, o al suo interno, “con l’occasione di valersi”, come Aprosio gli comunica, “di qualche luogo” degli 'Schediasmata', “e massimamente dell’oratione detta 'Stella de’ magi' ['Stella sole splendidior, sive de stella, quae magis ad Bethlemicum antrum praeluxit oratio', alle pp. 1-28 dell'ed. Piacenza, Bazachi, 1650]”. Gli 'Schediasmata' sono piaciuti sia a [Leone] Allacci, sia a [Giovan Francesco] Loredano, come entrambi recentemente gli hanno scritto. [Vincenzo] Sgualdi “sta in pericolo di morte per un’infermità maligna”, che fa “temer assai”. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.24, nr. 30 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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