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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Da Stia Matteo, Padre Fra |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Pistoia |
Incipit |
So quel, ch'io vi scrivo, Padre mio Reverendo, ma non so già come ve lo scriva |
Contenuto e note |
Angelo Grillo si scusa con Padre Matteo da Stia della sua risposta breve e tardiva, causata da una malattia all'occhio destro. Grillo offre al destinatario due consigli di stile, suggerendo di evitare possibilmente le parole "Sire" ed "Elegante". Grillo menziona poi un "Reverendo Padre Provinciale" con una "buona inclinazione" nei suoi confronti, chiedendo al destinatario di scusarsi, a suo nome, anche con lui per il suo silenzio, causato da molte occupazioni. [La lettera è inserita nel libro II dell'edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604, facendo desumere che la data della lettera si attesti tra il 1594 e il 1598]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Lo consiglia ad astenersi di usar alcune voci."] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 184, Consigliare |
Compilatore |
Ongaro Nicola |
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