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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Ardiccio (Ardizio) Pomponio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
San Benedetto Mantovano [San Benedetto Po] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Da che lungo sonno m'ha desto la lettera di Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive a Pomponio Ardizio per ringraziarlo di un avvertimento che lo ha destato dal sonno dell'inganno. La falsità di un "Padre" non nominato nei confronti di Grillo è stata come quella di Dalila per Sansone o come quella di una Sirena. Grillo lo prega di scrivergli senza cerimonie e di non entrare in "soverchie estenuazioni" di sé stesso: anche se non in alto come "que' suoi gran signoracci", Ardizio è come la Luna, minore rispetto alle altre stelle, ma altrettanto influente nelle vicende dei più piccoli, gruppo a cui Grillo si ascrive. È in basso, nelle valli, che la Divina Provvidenza preferisce stazionare e un giorno “valles abundabunt frumento” [Salmi, 64-14]. [La lettera è assegnata agli anni 1579-1594 nell'edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Lo ringrazia di un avvertimento."] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 253, Ringraziamento
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Compilatore |
Nembrini Kelly - Carminati Clizia |
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