Mittente Grillo Angelo Destinatario Moro Mauritio, Reverendo Padre Don
Data 1586 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Genova Luogo di arrivo Vicenza
Incipit Tra quegli amici, li quali m'ha prima partorito la fama
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a Don Maurizio Moro [canonico secolare della Congregazione di San Giorgio d'Alega di Venezia] per ringraziarlo della lettera e del sonetto ricevuti. Conserverà gli scritti nel suo cuore e nella sua memoria e, non potendo rispondere alle rime con le rime come risponde all'affetto con l'affetto, per ora lo farà come può. Per ogni delucidazione sulle risposte di Grillo, Moro potrà rivolgersi a Beffa [Antonio Beffa Negrini (1532-1602), poeta, scrittore, storico e vicario alla Piubega (Mantova)], amico che ha permesso il loro incontro e la loro corrispondenza. Grillo lo ringrazia anche perché decide di condividere i suoi componimenti con lui, mettendolo in sfida con sé stesso, poiché deve essere degno del giudizio che Moro ha ormai di lui. Grillo promette di inviare la lettera [evidentemente allegata dal Moro con preghiera di recapitarla] al Tasso, anche se la sua malattia lo porta lontano dagli amici, quindi non sa se riceverà risposta. Comunque attenderà: "semper prima videns venientis vela carinae" [Lucano, Pharsalia, VIII, 48] e gliela farà consegnare tramite il Beffa. [La lettera è assegnata agli anni 1579-1594 nell'edizione cronologicamente ordinata Venezia, Ciotti, 1604; la collocazione a Genova di Grillo e l'allusione alla malattia tassiana fanno propendere per il 1586]. [Pubblicata anche in Bartolomeo Zucchi, 'L'idea del segretario', vol. II, Venezia, Dusinelli, 1614, p. 257]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Lo ringrazia d'un Sonetto, et d'una lettera."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 252, Ringraziamento
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