Mittente Grillo Angelo Destinatario Cataneo Antonio
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo Milano
Incipit Non mi scrive mai il nostro Signor Vincenzo, che non
Contenuto e note Angelo Grillo parla ad Antonio Cataneo della delicata posizione in cui si trova il Signor Vincenzo [?]. Costui venne proposto per una carica di governo dal Signor Valignano [?], suo superiore. Vista la benevolenza che subito si guadagnò a Corte, fu immediatamente circondato da invidie, in particolare da quelle di colui che aveva servito in quell'ufficio per lungo tempo e aspirava alla sua carica. Quest'uomo malvagio cercò inizialmente di spezzare l'amicizia fra Vincenzo e Valignano, ma, non riuscendovi, provò a ingannare Vincenzo in tutti i modi possibili. Ad aiutarlo nei suoi maneggi intervenne subito il nuovo ufficiale preposto a sostituire il Valignano, costretto ad abbandonare la corte. Costui era un uomo meschino e arrogante, incurante del benessere delle comunità da amministrare. I due cominciarono a infangare Vincenzo in ogni occasione, ma la sua buona fama impedì che i loro attacchi andassero a segno. La loro unione ben presto terminò, ma questo non impedì al nuovo ufficiale di continuare nella sua cattiva amministrazione. Nella chiusa Grillo intercede per Vincenzo presso Cataneo, sperando in un suo aiuto tempestivo. [La lettera fu pubblicata per la prima volta nell'edizione Venezia, Giunti-Ciotti, 1608, ed è dunque anteriore a quella data]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Gli dà informazione delle persecuzioni d'un gentil'uomo, affinché possa porgerli sollevamento."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 243, Ragguaglio
Compilatore Nembrini Kelly
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati