Mittente Grillo Angelo Destinatario Centurione Luigi
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Roma [San Paolo fuori le Mura] Luogo di arrivo Genova
Incipit Chi spera, teme. Sperava io non solamente ma avidamente aspettava
Contenuto e note Angelo Grillo riferisce a Luigi Centurione [o Centurioni, marchese di Morsasco, possidente terriero in Val Trebbia, Genova] dell'ansia che ha provato per le mancate notizie sul suo arrivo a Genova e del fatto che, una volta ricevuta la missiva, ha dedotto che la causa del suo ritardo sia stata la stagione rigida. Si rallegra perché anche Centurione soffre la sua lontananza, anche se circondato da persone e oggetti cari a Genova. Grillo si accontenta anche solo di essere ricordato da Centurione, che può rivolgersi a lui per qualsiasi cosa, come un figlio presso un padre. Proprio per questo promette che gli scriverà spesso. Lo saluta, consapevole dei suoi impegni per il Carnevale, con un'invocazione a Dio e un saluto a Eleonora Spinola [della Rovere, marchesa di Garessio]. [La lettera appartiene agli anni 1602-1607, in cui Grillo fu abate di S. Paolo fuori le Mura a Roma]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "L'avvisa della ricevuta d'una sua lettera, et desidera i suoi comandamenti."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 236, Ragguaglio
Compilatore Nembrini Kelly
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