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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Pontevico Silvio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
San Benedetto Mantovano (San Benedetto Po) |
Luogo di arrivo |
Mantova |
Incipit |
Tolleri Vostra Signoria, o mi scusi di questo mio senso di vanità |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive a Silvio Pontevico e gli domanda come mai "Biancolino" ha tenuto un comportamento discutibile a corte, anche se immagina sia nuovamente innamorato. Riferisce di aver "veduto il libro" [non identificabile], che definisce "thesaurus". Lo prega infine di portare i suoi saluti a [Giovan Battista] Cavallara e di informarlo che l'Accademia [degli Invaghiti] aspetta la sua "impresa". [Nella terza edizione delle 'Lettere' (Venezia, Ciotti, 1604), la missiva compare nella prima sezione, che copre gli anni 1578-1594; l'intervallo può essere ulteriormente ristretto se si considera che in quel torno d'anni, secondo E. Durante e A. Martellotti, 'Don Angelo Grillo O.S.B.', Firenze, Spes, 1989, Grillo risiedette a San Benedetto Po una prima volta tra il 1574 e il 1579, poi tra il 1585 e il 1586; vista la posizione all'interno della terza edizione (Libro I, p. 50) cronologicamente ordinata, si potrebbe propendere per il secondo periodo]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Vorrebbe sapere, se un comune Amico si sia affatto liberato da certo amore."]. |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 115, Preghiere |
Compilatore |
Montefusco Frida |
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