Mittente Grillo Angelo Destinatario Spinola Giovanni Francesco
Data 1606 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Genova
Incipit Mostra ben questo fiume, che se ben Roma è la gran camera
Contenuto e note Angelo Grillo descrive al nipote Giovanni Francesco Spinola, suo nipote, la furia del Tevere, che ha inondato Roma, come fa quasi ogni anno. Si duole per i tanti che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, "per dar luogo a questo tiranno". Osserva che, se non si mette a questo fiume "un gagliardo morso", un giorno finirà per "inghiottire ogni cosa". [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, 'Lettere', Venezia, Giunti e Ciotti, 1608; è plausibile si riferisca all'alluvione del gennaio 1606, che si ricorda come particolarmente disastrosa]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Con bellissime metafore gli dà parte della innondazione del Tevere."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 235, Ragguaglio
Compilatore Sirtoli Cristian
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