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Mittente |
Passerini Pietro Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
1/8/1648 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Piacenza |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
E che si fa gentilissimo mio padre Angelico? |
Contenuto e note |
Accennando al “gran caldo” di quei giorni, lamenta ancora una volta la mancanza di lettere da parte di Aprosio. Chiede notizie della 'Talpa plagiaria', della 'Grillaia' e degli altri lavori che crede Aprosio abbia tra le mani. Quanto a sé, si dice “più otioso dell’otio stesso”. Si informa su [Giacomo Filippo] Tomasini e sull’andamento dei suoi 'Elogi' [dei quali nessuno sarà più messo in stampa dopo quelli raccolti in 'Elogia virorum literis et sapientia illustrium ad vivum expressis imaginibus exornata', Padova, Sardi, 1644]. Più in generale, auspica che Aprosio lo ragguagli “di quando in quando di qualche cosa appartenente a letterati, e di qualche compositione d’opre nuove”, poiché, dopo la sua partenza [da Piacenza], gli pare di essere “rimasto in secco, e morto prima di morire”. Anche [Alessandro Scappi] gli chiede nuove di Aprosio, ed egli si dispiace di non poter nulla riferire. Ribadisce l’invito a scrivere e a procurare “qualche compositione” per la miscellanea per la monacazione in S. Franca [di Piacenza] di Francesca Nicelli, sorella del conte Alberto. |
Fonte o bibliografia |
Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.24, nr. 16 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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