|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Martinengo Lucillo |
Data |
|
Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Brescia |
Incipit |
Quel giovane è fatto commesso, et di Bernardino cangiatosi in |
Contenuto e note |
Angelo Grillo riferisce a don Lucillo Martinengo che un giovane, tale Bernardino, ha pronuciato i voti di commesso [nella congregazione cassinese], prendendo in sacris il nome di "frate Giovita". Grillo si dice fiducioso perché gli uomini che vengono da [Brescia] di solito si dimostrano più preparati degli altri e apprendono più efficacemente la disciplina monastica. Aveva in animo, dopo le feste, di recarsi [a Brescia], ma il maltempo l'ha indotto a procrastinare il viaggio. Spera che intanto il suo interlocutore non si dimentichi di lui, e sottolinea che i suoi non sono saluti di circostanza, ma abbracci "di cordiale amicizia e di vera fratellanza". [In Angelo Grillo, 'Lettere', Venezia, Ciotti, 1604, la lettera compare nella sezione relativa agli anni 1594-1598; dato il luogo di partenza, deve essere intesa non anteriore al 1595, come anche parrebbe essere coeva ad altra a Lattanzio Stella, inc. "Qui piove di continuo"]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "L'avvisa di certo giovane fatto Commesso, et d'aver cangiato pensiero d'andar a Brescia."] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 214, Ragguaglio
|
Compilatore |
Sirtoli Cristian |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|