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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Spinola Nicolò |
Data |
3/8/1578 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
San Benedetto Po |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Signor mio. Troppo sono importuno. Ben me n'avveggio io. |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive allo zio Nicolò Spinola per chiedergli copia di un'orazione che lo Spinola ha recentemente recitato in Senato [a Genova], pur protestando di sapere che certe prove d'oratoria sono più efficaci a voce che sulla pagina scritta. Anche per il tramite di una citazione da Orazio ['Ars poetica', v. 356: "Chorda semper oberrat eadem"] apre a una riflessione sulle doti necessarie al retore e all'arte oratoria, nella quale egli stesso talvolta si esercita. In poscritto, racconta che [Mantova] non è stata ancora toccata dalla peste e che non vi sono restrizioni all'ingresso e all'uscita dallo stato gonzaghesco. Ciò gli fa ben sperare di poter essere a Genova per la fine dell'anno. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Richiede un'orazione, et con questa occasione fa un bellissimo passaggio del modo di orare."] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 108, Preghiere |
Compilatore |
Ceriotti Luca - Lizi Maurisja |
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