Mittente Grillo Angelo Destinatario Rocchetta Agostino
Data 1600 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Subiaco Luogo di arrivo Roma
Incipit La mia dimora a Roma fu tanto breve, che da ricevere i thesori di Santa Chiesa
Contenuto e note Angelo Grillo risponde a un invito di Agostino Rocchetta, che non ha potuto onorare per essere stato a Roma solo per breve tempo e soprattutto per "ricevere i tesori di Santa Chiesa" [il che induce a collocare questa lettera a ridosso del giubileo del 1600]. Pertanto, lo invita a sua volta presso il monastero di Subiaco, luogo piacevole specie quando è estate. Si congratula per la riuscita di un certo "negozio" con il cardinale d’Ascoli [Girolamo Bernieri (Bernerio)], al quale anche lui e suo fratello Paolo [Grillo] si dichiarano servitori. [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; in Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1604, è compresa nella sezione dedicata agli anni 1598-1601]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Ad invito risponde con invito; dolce combattimento d'amore. Appresso scrivo essersi molto compiaciuto della fine di certo negozio con l'Illustrissimo d'Ascoli, del quale l'Autore non parla mai senza lodi."].
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 876, Misto
Compilatore Ceriotti Luca - Ferretti Chiara
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati