Mittente Grillo Angelo Destinatario Guasco Annibale
Data 26/2/1600 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Subiaco Luogo di arrivo Alessandria
Incipit Chi vive più felicemente lontano da me? O qual preferenza può pareggiar la mia lontananza?
Contenuto e note Angelo Grillo ringrazia Annibale Guasco per i versi inviatigli, per i quali spende un rimando a [Francesco] Petrarca [R.V.F. 252, sonetto 'S'io avessi pensato, che sì care', v. 4]. Poiché Guasco ha scritto "un paradiso di santi" [si tratta quasi certamente della raccolta di poesie sacre del Guasco 'Opera del sig. Annibal Guasco in ottava rima, per la natività del Signore con altri componimenti spirituali (...) con cento madrigali a due sue figliuole', stampata ad Alessandria, Ercole Quinciano, 1599], Grillo si augura che i versi del corrispondente siano di ispirazione anche a lui, per scrivere su san Benedetto, che nell'eremitaggio di Subiaco visse lungamente e compì la regola monastica [che anche Grillo ha professato]. Qui gli piacerebbe essere sepolto, un giorno. Qui, vive "lieto di quel poco ch'a nostra natura è molto, e di quel molto che per acquistare il cielo è poco". [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; la data cronica emerge da Bartolomeo Zucchi, L'idea del segretario, II, Venezia, Dusinelli, 1614, pp. 212-213]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Si mostra lieto delle lettere del Guasco; loda alcuni suoi versi, et gli avvisa il suo stato."].
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 874, Misto
Compilatore Carminati Clizia - Ceriotti Luca - Ferretti Chiara
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