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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
[Beffa Negrini] Settimio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Subiaco |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Dal Cielo, non dalla terra vengono le lettere di Vostra Signoria: però non sono mai tarde |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive a Settimio [Beffa Negrini] scusandolo per il ritardo con cui questi gli ha risposto e citando, al proposito, un verso di [Francesco Petrarca, 'Triumphum Eternitatis', 13, impiegato nello stesso senso anche da Niccolò Machiavelli nella celebre lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513, nonché da Grillo stesso nella lettera a Giovan Battista Marino, incipit "Come son gratiose le lettere di Vostra Signoria"]: "ché tarde non fur mai grazie divine". Finge di preoccuparsi che il suo interlocutore abbia mostrato le sue lettere al [non più esplicitamente indicato] "monsignore" [al cui servizio ora si trova]. Tesse un forbito elogio di quest'ultimo. [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; in Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1604, è nella sezione relativa agli anni 1598-1601]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Significa, che riceve tardi le sue lettere, lo loda, et essalta un Prelato, et dice ch'aspetta il fine d'alcune cotroversie, scoprendo l'artifizio dell'accusatore."]. |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 867, Misto |
Compilatore |
Carminati Clizia - Ceriotti Luca - Ferretti Chiara |
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