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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Grillo Stefano |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Ha fatto ben Vostra Signoria a mandarmi copia della lettera |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive al fratello Stefano Grillo di aver fatto bene a mandargli copia di una lettera [di Tommaso Costo, indirizzata a Stefano, ma che riportava anche elogi rivolti ad Angelo]. La riporrà nel tesoretto di quelle degli amici. E scriverà a Costo. Cambiando argomento, osserva che è sempre più difficile rivolgersi col giusto titolo ai propri interlocutori, specie quando si tratta non tanto di quelli dottorali ed accademici, bensì di quelli civili e militari: saggi gli spagnoli, che li correggono, beati i francesi, che li tralasciano. Dei propri lavori letterari, nulla da dire, se non che hanno incontrato l'apprezzamento del conestabile di Castiglia [Juan Fernández de Velasco], uomo di stile e di cultura. Se dovesse essere nominato vicerè [di Napoli], i suoi sudditi godrebbero di un principe giusto e prudente "conforme al modello di Platone". Si è fatto cavare un dente che lo tormentava da tempo. Saluta il fratello [Paolo] e i nipoti [Vincenzo e Cornelia]. [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; in Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1604, è compresa nella sezione delle corrispondenze relative al periodo 1594-1598]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Dice aver ricevuta la copia d'una lettera, et che sarà il suo volere de' titoli, et biasima di loro l'usanza: loda poi il Contestabile di Castiglia, et aggiunge alcuna cosa di sé stesso."]. |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 856, Misto |
Compilatore |
Ceriotti Luca - Ferretti Chiara |
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