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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Scaramuccia (Scaramuzza) Ambrogio |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Dalla fucina d'amore vengono così belle lodi. Le riconosco alla tempra. |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive ad Ambrogio Scaramuzza (Scaramuccia), abate di S. Vitale di Ravenna, ringraziandolo con enfasi per le sue lodi e scrivendo quasi un piccolo trattato concettoso sulla lode. Si impegna a non mostrarsi sordo riguardo a una sua [qui non meglio specificata] richiesta. Accenna infine ai 'Pietosi affetti', ai quali al momento non riesce a metter mano per il "mal d'occhi" che lo affligge [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; in Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1604, è collocata nella sezione relativa agli anni 1594-1598]. [Pubblicata anche in Bartolomeo Zucchi, 'L'idea del segretario', vol. II, Venezia, Dusinelli, 1614, pp. 193-194]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Loda l'Amico lodatore, e rifiuta per modestia le lodi dategli, ma con pensieri angelici. Poi entra in un particolare tra loro inteso a cenni, e tutta la lettera è adorna di nobilissimi traslati."]. |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 846, Misto |
Compilatore |
Carminati Clizia - Ceriotti Luca - Ferretti Chiara |
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