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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Grillo Paolo |
Data |
1595 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Mandovi qui inclusi i due epitafi di Giano, et di Giovanni Grilli. |
Contenuto e note |
Angelo Grillo invia al fratello Paolo Grillo gli epitafi di Giano e Giovanni Grillo. Quanto a Genualdo [Grillo], manderà poi ciò che "si trova appresso i padri della Certosa" [ossia del monastero genovese di S. Bartolomeo della Certosa]". Lo informa di avere incontrato una certa persona e di non ritenerla adatta [a un non meglio specificato incarico], avendola giudicata presuntuosa piuttosto che capace, sicché commenta: “Troppo gran vela per sì picciola barchetta”. Aspetterà che si presenti qualcuno di migliore. Chiude avvisando che i parenti stanno bene, Clemenza [Grillo, loro sorella] va migliorando, e tutti lo salutano. [La lettera compare a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; è datata al 1595 da Elio Durante e Anna Martellotti, ‘Don Angelo Grillo O.S.B. alias Livio Celiano poeta per musica del secolo decimosesto’, Firenze, Spes, 1989, p. 82]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Scrive che manda due epitafi, e che manderà altri scritti : lo disuade di pigliar a suo servigio un certo; dice, che aspetta di meglio, e dà conto de' parenti."]. |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 845, Misto |
Compilatore |
Ceriotti Luca - Ferretti Chiara |
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