Mittente Grillo Angelo Destinatario Cataneo (Cattaneo) Maurizio
Data 22/3/1596 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Genova Luogo di arrivo Roma
Incipit Il debito, che pretende Vostra Signoria meco, non è d'altro
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a Maurizio Cataneo dapprima accennando, ma vagamente, agli impegni di carattere letterario che ha contratto per il tramite del suo interlocutore. Si schermisce dalle lodi di costui e da quelle di Lanfranco [Margotti], che Cattaneo gli ha riportato. Accenna a una benevola replica del cardinale [Cinzio Aldobrandini], a cui Grillo aveva inviato lettera di profferta accompagnata da alcuni componimenti. Promette di esaudire i desideri di Bartolomeo Zucchi, che gli ha fatto richiesta di un mannello delle sue lettere. Si impegna infine a rispondere a Girolamo Dattili, che si è offerto a lui e ha sottoposto al suo giudizio i propri versi [cfr. lettera "Spirito di là suso ha veramente mosso Vostra Signoria"]. [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; la data emerge da Bartolomeo Zucchi, L'idea del segretario, II, Venezia, Dusinelli, 1614, pp. 231-232]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Riconosce le lodi sue più dall'amore dell'amico, che dal giudicio. Gode de' favori del Signor Cardinal Cintio. Promette mandar le lettere al Zucchi, et di osservar alcuna cosa sopra certe poesie, conchiude con le lodi del Cataneo."].
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 842, Misto
Compilatore Ceriotti Luca - Ferretti Chiara
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